Scegliere la chiarezza. Riflessioni sul DiParola Fest

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Uno schermo (o più di uno), una chat in continuo aggiornamento, dieci ore di conversazioni cariche di ispirazione. DiParola Fest, evento online magistralmente orchestrato da Valentina Di Michele – la mente dietro Officina Microtesti e tra le poche esperte di UX Writing in Italia – ha offerto parole sulle parole, ma di quelle che sul serio fanno luce.

In fondo, funziona così. Se la comunicazione è uno strumento che collega le persone, di fatto un ponte tra noi e gli altri, le parole che scegliamo si rivelano piccole luci che illuminano il percorso. E bisogna avere cura che lo illuminino bene, se vogliamo permettere a chi ci legge e a chi ci ascolta di non smarrirsi per la via.

Eppure il pregiudizio rispetto al linguaggio chiaro è ancora forte. In settori come la pubblica amministrazione per esempio, ma anche nella finanza e in ambito giuridico, il linguaggio criptico sembra essere radicato nel tessuto stesso della burocrazia. In contesti simili, chi scrive pare dimenticare – per disattenzione o con intenzione – che il contenuto della comunicazione appartiene tanto al mittente quanto al destinatario.

La mancanza di chiarezza, in tal senso, ha un enorme impatto sociale. Nel settore della pubblica amministrazione, un linguaggio ostico aliena i cittadini arrivando persino a minare la fiducia nelle istituzioni. La comprensione delle politiche pubbliche è essenziale per la partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica, al punto da poter affermare che democrazia e chiarezza viaggino sullo stesso piano, indissolubili.

Come ha spiegato Giorgio Trono, avvocato esperto di scrittura giuridica e ospite del festival, «la chiarezza nella comunicazione delle normative riveste un valore sociale importante, sia perché rende immediati quali sono i propri diritti e i propri doveri, sia perché contribuisce in modo più ampio a coinvolgere attivamente tutti i cittadini. Il linguaggio chiaro favorisce la democrazia».

IIl DiParola Fest ha enfatizzato che oggi la chiarezza non è semplicemente un consiglio da seguire, ma una necessità assoluta. In un contesto sociale complesso, la comunicazione chiara agisce come il legante che mantiene coesa una società democratica: protegge i cittadini e i loro soldi, garantisce la giusta attuazione delle norme, ci fa partecipi della vita pubblica.

Scrivere con chiarezza è, quindi, una scelta di etica e di responsabilità. Un impegno che riguarda tutti noi – scrittori, comunicatori, copywriter, istituzioni e aziende – in quanto coinvolti attivamente nella costruzione della società, così com’è e come la vorremmo. Abbiamo il compito di erigere ponti che uniscano, e che non conoscano barriere. Il DiParola Fest ha mosso un passo decisivo verso questa direzione.